Pietro Ingrao, "Masse e potere"
Politica 1, maggio 1977
Parte di Sezione Tascabili, Collana Editori Riuniti. Politica
Sinossi
Questa raccolta di saggi di Pietro Ingrao, anche quando tocca temi lontani, come l’inizio della repubblica antifascista, ha l’occhio rivolto al presente. Il “caso italiano” che suscita l’attenzione e la curiosità di tanti osservatori, anche stranieri, è esaminato non come “anomalia” o “ritardo” rispetto ai regimi politici e sociali occidentali, ma come terreno di maturazione di problemi di portata generale, connessi alla crescita di una democrazia di massa in una società industriale moderna.
La rottura con il passato, operata dalla Resistenza, ha cambiato gli equilibri sociali, determinando nuove “istituzioni” nella società civile e nello Stato: e in questo sviluppo travagliato della organizzazione e della coscienza delle grandi masse — analizzato negli scritti contenuti nella prima parte del volume — l’autore vede il fatto decisivo che ha messo in crisi il “modello” economico e il regime di monopolio democristiano prevalsi alla fine degli anni quaranta.
In una serie di saggi — la seconda parte del volume — si presenta allora insistente una domanda sul senso e sulla portata delle lotte sociali degli anni sessanta, sulle strade attraverso le quali la nuova democrazia di popolo, indicata nella Costituzione, può realizzare la transizione verso un nuovo regime sociale. Questi interrogativi rimandano al nuovo intreccio fra economia e Stato: partiti, sindacati, apparati pubblici vengono esaminati come “facce” di un progresso produttivo sempre più socializzato. Perciò la riforma dello Stato viene vista come punto fondamentale di una nuova economia, che vede arricchita la sua “produttività” da una appropriazione della politica da parte delle grandi masse popolari.
Pietro Ingrao
Pietro Ingrao è nato nel 1915 a Lenola (Latina). Laureato in giurisprudenza e in lettere, partecipa alla lotta clandestina antifascista e alla Resistenza. Giornalista, dal 1947 al 1957 è direttore dell’Unità a Roma, dal 1948 deputato del PCI al parlamento. Il 5 luglio 1976 è stato eletto presidente della Camera dei deputati. Fortemente contrario allo scioglimento del PCI, aderì comunque inizialmente al PDS (Partito Democratico della Sinistra) lasciandolo poco tempo dopo, terminando nel 1992 l’ininterrotta carriera da deputato. Muore a Roma nel 2015.
Prezzo originale3.000 lire |
Oggi costerebbe11,50 € |
Pagine392 |
Dimensioni12,5 × 19,5 × 2,1 cm |
Peso336g |