Economica Vallecchi
Bob Noorda, 1965
Parte di Sezione Tascabili
L’universale dell’attualità, inaugurata nel 1964 con “Vita di Dante” di Piero Bargellini, già interamente sotto la direzione di Geno Pampaloni per conto dell’azienda Montecatini, si pone l’obiettivo di pubblicare “i testi più vivi della tradizione ormai più che cinquantennale della Casa Editrice, e i libri suggeriti dalla cronaca all’attenzione del nostro tempo”. La collana prosegue fino al 1971, con un catalogo di poche decine di volumi.
Bob Noorda approda a Vallecchi probabilmente da Montecatini, per cui già dall’inizio degli anni ’50 ne curava insieme a Franco Albini l’identità e i padiglioni espositivi. La ristrutturazione dell’intero catalogo avviene in fasi, e fino almeno al 1964 coesistono copertine di vecchio stampo insieme alle nuove disegnate da Noorda. Economica Vallecchi inizia tuttavia con una struttura diversa: le prime edizioni della collana presentano una copertina con foto, pur già adottando gli stessi caratteri tipografici e lo stesso logo “EV” delle stampe successive. “La Pelle” di Curzio Malaparte, quinto numero in collana, è il primo di una lunga serie a presentare una copertina interamente tipografica. Anche in seguito le eccezioni alla precisione del progetto della collana comunque non mancano, forse per ragioni commerciali. “Papa Giovanni” di Ernesto Balducci presenta una copertina interamente rossa con testi neri. “Il mare non bagna Napoli” di Anna Maria Ortese, “Modigliani senza leggenda” di Jeanne Modigliani e “L’Italia che nasce” di Gioacchino Volpe hanno nuovamente copertine illustrate, anche se con una tipografia più simile ai numeri “canonici”.
Nella forma più riuscita dell’Economica Vallecchi, titolo, una frase estrapolata dal libro, autore si alternano in Permanent Headline e Garamond Italic, creando un forte contrasto di spessori, molto simili ad alcuni dei numeri di Lacerba pubblicati proprio da Vallecchi nel 1914. Il titolo (o l’autore, a seconda di quale fosse più corto) si trasforma in una sequenza di spesse linee verticali, che per dimensione e impatto visivo rivaleggiano facilmente con i titoli della Biblioteca Sansoni. Ulteriore variazione all’interno della coerenza della collana è data dal colore, usato per l’autore, il logo, e lo sfondo del dorso del libro. Il colore si ripete per gli stessi autori: Malaparte arancione e Cicognani viola ad esempio. Il retro presenta una breve sinossi, a volte contornata da foto dell’autore.
Curzio Malaparte, "La Pelle"
EV 5, febbraio 1965 (7a edizione (in cofanetto))
Curzio Malaparte, "Kaputt"
EV 7, febbraio 1966 (2a edizione (in cofanetto))
Federigo Tozzi, "Tre Croci"
EV 9, marzo 1966 (1a edizione)
Dino Campana, "Canti Orfici"
EV 11, giugno 1966 (1a edizione)
Curzio Malaparte, "Maledetti toscani"
EV15, aprile 1967 (1a edizione (in cofanetto))
Vallecchi
Casa editrice fondata da Attilio Vallecchi nel 1913 che da subito grazie alla collaborazione di Giovanni Papini e Ardengo Soffici riuscì a concentrare molti letterati di inizio Novecento nella rivista Lacerba. Dal secondo dopoguerra, con la gestione dei figli Enrico e Piero, insorgono difficoltà economiche che costringono alla vendita nel 1956 all’azienda Montecatini. Dal 1962 gli eredi Vallecchi sono esclusi dall’amministrazione della società, e anche Montecatini attraversa un periodo problematico, con l’assorbimento da parte della Edison (poi a formare la Montedison). Un nuovo tentativo di rinvigorire il catalogo avviene a inizio anni ’70, anno in cui la gestione dell’identità passa da Bob Noorda a Mimmo Castellano, ma le vendite continuano a diminuire. Nel 1983 Enrico Vallecchi rileva nuovamente l’intera società, ma la presenza sul mercato è progressivamente più rara. Ad oggi il marchio è in mano al gruppo editoriale Maggioli.
Bob Noorda
Nato nel 1927 e diplomato all’Istituto di Design di Amsterdam (ora Gerrit Rietveld Academie), nel 1954 decise di trasferirsi a Milano. Compasso d’Oro per la segnaletica della Metropolitana Milanese nel 1964, laurea honoris causa dal Politecnico di Milano in disegno industriale e medaglia d’oro a Rimini per l’attività nel campo del design. Oltre a Milano, con Unimark realizzò la segnaletica delle metropolitane di New York e San Paolo, Brasile. Nella sua carriera ricoprì anche importanti cariche: membro del comitato direttivo dell’ADI, segretario generale dell’AGI, membro della commissione per la ricerca di comunicazione visiva dell’ICSID, è stato anche insegnante all’Umanitaria e al Politecnico di Milano, al corso superiore di Disegno Industriale di Venezia, all’ISIA di Urbino. Sono numerosi i marchi italiani che tuttora adottano un marchio disegnato da Noorda: Coop, Mondadori, AGIP, MOAK. Fra le altre consulenze: Brionvega, Rinascente Upim, Olivetti, Standa, Pirelli, Zanussi, Rex, Enel, ENI, AEM, Hera. Muore a Milano nel 2010.