Carlo Monterosso, "L’odio. Variazioni sul tema"

Documenti Letterari 7, febbraio 1970


Sinossi

A una ipotetica scolaresca alquanto infernale (Argenti, Bonturo, Calcabrina, Ciriatto, Farinata, Ugolino ecc.), collocata in una terra di nessuno metafisica, viene assegnato lo svolgimento di un tema, o se si preferisce proposto un personaggio anonimo ma circostanziato, da sviluppare-interpretare: « Il germe dell'odio la infettò da giovane e non la lasciò più. Una vita di odio. Che fu di lei?… Analisi, riflessioni, conclusione. Tempo, un'ora », I quarantanove svolgimenti che Carlo Monterosso mette nella penna dei suoi scribi d'eccezione formano una lunga variazione sull'odio, recepito nelle sue forme più nobili, secondo il canone letterario, e in quelle più meschine o grottesche o parodistiche: odio rivoluzionario e odio sessuale, della pietà e del traffico automobilistico, dell'insicurezza e della banalità insopportabile del rapporto a due. Viene avanti tutta una eziologia spesso estremamente sottile e ingegnosa che per se stessa potrebbe già soddisfare il lettore. Ma, come scrive Gramigna nella sua prefazione, di là dai valori per dir così di contenuto, sussiste in Monterosso una parallela responsabilità formale, cui viene rimessa l'ultima decisione: lo aveva dimostrato in maniera lampante il precedente romanzo, “Il caso T.”, specie nel capitolo finale di così efferato e preciso mélange linguistico.

L'articolazione de L'odio non potrà dunque essere accettata come casuale o come semplice trovata per alterare, scomporre il regime solito della pagina: essa risponde in effetti a una necessità che costituisce il punto d'arrivo della lettura. Lo schema di una « variazione su tema dato » introduce senza dubbio un elemento tipicamente saggistico e difatti il libro, partendo da una sua capziosa metafisica e illustrazione delle cause prime e ultime, va a situarsi a livello di significati escatologici (e scatologici, si aggiunge, avendo riguardo alla violenza dissacratoria che assume volentieri il linguaggio). Ma ognuna delle cellule ossia ognuno dei « temi svolti entrano a costituire il libro si presenta come microracconto; il quale, autosufficiente fino a un certo grado, si integra poi nella serie, rimandando agli antecedenti e ai seguenti e ricevendone in cambio una particolare determinazione.


Carlo Monterosso

Nato a La Spezia nel 1921. Dopo aver vissuto a lungo a Londra, dove ha lavorato per la BBC, si è poi trasferito a Roma. Il suo primo romanzo, “Il sale della terra”, accolto come una rivelazione dalla critica più qualificata, ha vinto il premio Bonfilio ed è stato tradotto in Francia, negli Stati Uniti e in Inghilterra. Con “Il caso T.”, suo secondo romanzo, Monterosso si è situato su una linea di sperimentazione tecnica e linguistica che lo pose fra i più nuovi e validi narratori degli anni ’60. Collaborò anche come sceneggiatore con la RAI almeno ancora fino ai primi anni ’80.

Prezzo originale

1.600 lire

Oggi costerebbe

14,50 €

Pagine

128

Dimensioni

15,2 × 20,8 × 1,5 cm

Peso

273g