Einaudi Serie Politica
Einaudi, 1968
Parte di Sezione Tascabili
Negli anni in cui la narrativa era spinta ai margini delle collane “tascabili” e i saggi economici diventavano nuovo terreno di dibattito su temi contemporanei, quasi parallelamente a “Tempi nuovi” di Laterza, per 1000 lire esce nella primavera 1968 “La contestazione cinese” di Edoarda Masi, primo di “Una collana tascabile che offre strumenti aggiornati di analisi e documentazione politica”. La “Serie Politica” fu molto discussa nelle riunioni editoriali presso Einaudi, con opinioni contrarie alla stampa di una collana politica “militante” e di attualità opposte al forte interesse di Giulio Einaudi per pubblicare temi che muovevano l’attualità.
La collana ebbe tuttavia successo nel rivolgersi a studenti e militanti, giovani che avevano partecipato alle lotte del ’67 e ’69 e cercavano informazioni serie sulle discussioni in atto in Italia e nel mondo. Al cambiamento degli interessi del pubblico e all’affievolirsi della spinta intellettuale al dibattito sui temi politici di attualità, verso il 1976 emergono difficoltà economiche nella vendita della collana ed editoriali nell’esaurimento di tematiche da affrontare. Gli ultimi saggi sono pubblicati nel ’77, e molti autori verranno poi ristampati all’interno della più longeva collana “Nuovo Politecnico”.
Aspetto identificativo della collana è il colore viola della copertina, brillante alla luce, nel quale i testi neri a volte scompaiono. Fa eccezione “La via cinese al socialismo” del 1973, che alterna una fascia gialla intorno al titolo. In un’impostazione molto simile ai “Quaderni rossi”, rivista dedicata alle lotte operaie di Raniero Panzieri, la copertina è interamente tipografica: il titolo impostato in un bastone stretto contrasta con un’estratto del libro impostato con Garamond che parte dal fronte e prosegue sul retro. “Non mi è mai piaciuta” confessa Luca Baranelli, editore presso Einaudi dal 1962 al 1985 che seguì la collana dall’inizio. L’interno conserva la struttura classica delle pubblicazioni Einaudi in Simoncini Garamond.
Edoarda Masi, "La contestazione cinese"
Serie politica 1, aprile 1968 (1a edizione)
Edoarda Masi, "La contestazione cinese"
Serie politica 1, ottobre 1971 (3a edizione)
Autori Vari, "Il Vietnam vincerà. Politica, strategia, organizzazione"
Serie politica 2, giugno 1968 (1a edizione)
Camillo Daneo, "Agricoltura e sviluppo capitalistico in Italia"
Serie politica 8, novembre 1972 (3a edizione)
Autori Vari, "Chi insegna a chi? Cronache della repressione nella scuola"
Serie politica 30, luglio 1976 (2a edizione)
Wheelwright, McFarlane, "La via cinese al socialismo"
Serie politica 37, novembre 1974 (1a edizione)
Paul A. Baran, "Saggi marxisti"
Serie politica 48, gennaio 1976 (1a edizione)
Einaudi
Fondata nel 1933 da Giulio Einaudi e un gruppo di amici, tutti studenti al liceo classico Massimo d’Azeglio di Torino, con un chiaro intento di impegno civile e politico. Il logo dello struzzo è da subito ereditato dalla rivista “La cultura”, acquistata da Einaudi nel 1934. L’impronta antifascista genera non poche difficoltà nel primo periodo, ma si inaugurano comunque sotto la direzione di Cesare Pavese alcune famose collane di narrativa, come “I Coralli”. Dal dopoguerra i legami con il PCI divennero più forti, Einaudi pubblica fra l’altro le opere di Antonio Gramsci. Fra gli anni ’60 e ’70 viene avviata la pubblicazione di numerose collane di successo come “Nuovo Politecnico”, “Piccola Biblioteca”, “Gli struzzi” e “Centopagine”. La crisi finanziaria e identitaria della casa editrice negli anni ’80 portò all’acquisto da parte di Mondadori nel 1994. Giulio Einaudi muore nel 1999, sotto il marchio Einaudi vengono tuttora proseguite molte delle storiche collane.