Gioacchino Volpe, "Il Medio Evo"

Sinossi

Pubblicato quando avevano già visto la luce i grandi saggi di storia medievale, nei quali l’Autore era venuto indagando e illuminando i più significativi aspetti del Medio Evo italiano — gli “Studi sulle costituzioni comunali a Pisa nei secoli XII-XIII”, le “Questioni fondamentali sull’origine e svolgimento dei comuni italiani”, “Il sistema della costituzione economica e sociale italiana nell’età dei comuni”, “Bizantinismo e Rinascenza”, e la classica opera “Movimenti religiosi e sette ereticali nella società medievale italiana” — questo volume rappresenta la logica conclusione di una paziente e appassionata ricerca sul Medio Evo italiano dall’XI al XV secolo, attraverso la quale il Volpe era pervenuto ad individuare un saldo nesso unitario nelle vicende che costituiscono il tessuto cangiante di questo periodo di massima creatività e originalità della civiltà italiana.

Ed è particolarmente dalla lettura di quesito Medio Evo, in cui sono tracciate con mano sicura e ricchezza di particolari le linee maestre dello svolgimento della storia medievale italiana ed europea, che appare evidente come la concezione che ispira l’opera storiografica di Gioacchino Volpe e ne costituisce uno dei risultati più cospicui, lungi dall’essere espressione di mero pathos, sia invece frutto di un vigoroso senso dialettico capace di afferrare le relazioni tra gli eventi e i dati più disparati e di comporre in un’unità vivente la molteplice varietà del divenire storico.

Gioacchino Volpe

Nacque a Paganica nel 1876. Si laureò a Pisa alla Scuola Normale superiore in storia medievale. Qui conobbe Giovanni Gentile. Insegnò poi a Milano e a Roma. Partecipò alla Prima Guerra Mondiale ottenendo una medaglia d’argento al valore. Firmatario nel 1925 del Manifesto degli intellettuali fascisti promosso da Gentile, fu anche deputato parlamentare nella XXVII legislatura. Allontanato dall’insegnamento alla fine del secondo conflitto mondiale, si dedicò agli studi storici. Morì in Romagna nel 1971.